Dopo gli anni della pandemia, il Team Building ha conosciuto una nuova fase di ripresa e diffusione diventando, di fatto, una tendenza molto popolare.
In un contesto informale, le attività di team building coinvolgono i partecipanti in un’esperienza ludica, interrompendo la monotonia quotidiana e favorendo una migliore comprensione tra colleghi.
Queste iniziative occasionali mirano a potenziare la coesione di squadra e a rafforzare i legami personali, ma spesso non affrontano conflitti e non sempre contribuiscono a creare team altamente performanti.
Per raggiungere questi obiettivi, è essenziale integrare al team building anche il team coaching, un approccio mirato ad aiutare i team a raggiungere obiettivi comuni, ridefinire la propria identità, integrarsi a seguito di cambiamenti organizzativi, risolvere conflitti, gestire progetti di sviluppo, proporre nuove idee e nuovi progetti.
Cosa scegliere tra team building e team coaching?
Per determinare quale tra il team building e il team coaching sia la scelta migliore per soddisfare le tue esigenze, è fondamentale prendere in considerazione i risultati desiderati.
Chiediti cosa vorresti realmente cambiare nel tuo team, quali sono gli obiettivi da raggiungere?
Questa riflessione ti aiuterà a individuare il percorso più appropriato da intraprendere.
Il confronto tra team building e team coaching offre infatti indicazioni preziose sui diversi obiettivi e benefici che si possono ottenere da ciascuna pratica.
Team building: cos’è e perché si fa
Il team building, come suggerisce il nome, è progettato per costruire o rinforzare il senso di unità all’interno del team.
Le attività di team building sono interventi occasionali che integrano i meeting e gli eventi aziendali.
Queste attività ludiche sono pensate per dare alle persone l’opportunità di conoscersi meglio. Mirano a migliorare la consapevolezza del team e a caricarlo di energia positiva.
Tutto ruota intorno all’esperienza di squadra: cucinare in gruppo, fare una caccia al tesoro, realizzare un film o un’esperienza a teatro, sono solo alcuni degli esempi più classici di team building.
Team Coaching: cos’è e perché si fa
A differenza del team building, il team coaching adotta un approccio più completo e strutturato per migliorare le dinamiche, le prestazioni e le relazioni all’interno del team.
I programmi di team coaching prevedono un piano di sviluppo che solitamente si estende su un periodo prolungato con sessioni regolari. Questi programmi sono attentamente progettati per raggiungere obiettivi specifici, basati su un’analisi approfondita dei punti di forza e delle sfide che il team affronta.
L’obiettivo ultimo del team coaching è quello di potenziare il lavoro di squadra, costruire fiducia tra i membri del team, affrontare e risolvere i conflitti in modo costruttivo e allineare il team per massimizzare le performance complessive.
Inoltre, mira a sviluppare una maggiore consapevolezza collettiva che vada oltre le capacità individuali, incoraggiando l’empatia e l’impegno condiviso.
In sostanza, il team coaching si impegna a creare uno spazio psicologicamente sicuro in cui ciascun membro del team si sente libero di esprimere sé stesso.
Questo approccio è in linea con i principi del progetto “Aristotele” di Google, che ha condotto ricerche sull’ottimizzazione dei team perfetti identificando lo spazio psicologicamente sicuro come un elemento chiave nella differenziazione tra team ad alte e basse prestazioni.
Vediamo insieme di che si tratta.
Il Progetto Aristotele di Google
Il Progetto Aristotele è uno studio condotto da Google per identificare i fattori chiave che definiscono un team di successo.
Se inizialmente i ricercatori pensavano che la diversità o i dati demografici di un team avrebbero avuto il maggiore impatto, sono rimasti sorpresi dai risultati delle loro scoperte.
Dopo aver infatti analizzato una grande quantità di dati, i ricercatori hanno scoperto che la sicurezza psicologica è il fattore più importante per il successo di un team.
Che cos’è la sicurezza psicologica?
La sicurezza psicologica è la certezza di potersi esprimere liberamente sul luogo di lavoro, senza timori di ritorsioni o conseguenze negative.
In un contesto di sicurezza psicologica, i membri del team si sentono incoraggiati a correre rischi, ad essere autentici e a condividere le proprie idee senza la paura di essere giudicati o respinti.
Questa sicurezza psicologica costituisce il pilastro fondamentale per la costruzione di un team di successo.
I team che ne sono invece privi sono più inclini a fallire a causa di problemi come la mancanza di fiducia, la scarsa collaborazione e il poco entusiasmo.
Questi team operano in un clima di diffidenza e sono spesso costretti a una modalità di sopravvivenza.
In un ambiente del genere, la capacità di innovare e creare vantaggi competitivi è notevolmente compromessa.
Il team coaching si impegna a creare un ambiente che offre tutto il supporto necessario per il successo del team, compresa la costruzione di fiducia reciproca, l’apertura nelle discussioni per affrontare in modo costruttivo le sfide e l’impegno condiviso per le decisioni e i piani.
Inoltre, promuove la responsabilità condivisa e una costante attenzione ai risultati collettivi.
Il team coaching è un processo che richiede impegno emotivo e intellettuale, un lavoro spesso sfidante ma altamente illuminante.
Appare dunque chiaro che per trasformare un team in un team ad alte prestazioni, è necessario andare oltre le attività di team building e affrontare le dinamiche interne in modo più profondo ed efficace.
I risultati del Progetto Aristotele
Il Progetto Aristotele, nel cercare di individuare i fattori che sono alla base di un team di successo, ha concluso che il fattore più determinante è proprio la sicurezza psicologica.
I team che presentano alti livelli di sicurezza psicologica sperimentano una maggiore innovazione, un migliore processo decisionale e un maggiore coinvolgimento dei dipendenti.
Al contrario, i team che non godono di sicurezza psicologica hanno un morale basso, una minore collaborazione e un più alto tasso di turnover dei dipendenti.
Dando priorità alla sicurezza psicologica, i leader possono creare un ambiente che favorisce la fiducia, la collaborazione e la creatività, portando a un miglioramento delle prestazioni del team.
Lo studio ha rilevato inoltre che i team che godono di sicurezza psicologica, sono anche i più propensi ad ammettere gli errori e a imparare da essi. Sono più disposti a collaborare e ad aiutarsi a vicenda, con conseguente aumento della produttività e della soddisfazione lavorativa.
Infine, vale la pena notare che la sicurezza psicologica non riguarda solo il sentirsi a proprio agio in un team.
Si tratta invece di sentirsi liberi di poter condividere la propria opinione e i propri pensieri senza temere giudizi o ritorsioni. Si tratta di sentirsi sicuri di correre rischi e di commettere anche errori, sapendo che comunque colleghi e manager ti sosterranno e supporteranno nella tua crescita.
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